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Tantra, denaro, sussistenza e spiritualità, sono temi fanno parte della nostra vita.

La sessualità è la nostra espressione intima e primordiale. Se l'energia creativa per eccellenza viene bloccata o frenata, tutto ciò che rappresenta te, subisce una variazione nella quale la tua essenza non viene espressa.

Francesco Sartori



Tantissimi percorsi spirituali e di crescita propongono una via ascetica per la propria "realizzazione", ovvero espressione animica.

Infatti, ogni desiderio e passione in questo tipo di visione privazionista, è assoggettato come un ostacolo verso la via della liberazione ed elevazione.

Il soggetto sulla via ascetica si ritrova a staccarsi, talvolta anche reprimendo, ogni desiderio del corpo, staccandosi così da esso, in modo che non sia distratto dalla sua via di elevazione;

giudicando la stessa energia che dona e porta sostentamento alla sua specie.

Questo approccio ascetico condanna gli impulsi ed è una visione che troviamo nelle diffuse religioni come l'Islamismo e il Cristianesimo.


Mi piace sempre osservare la visione di Neal Donald Walsh nella quale attraverso la nostra esperienza è Dio che si sperimenta attraverso di noi.

Tralasciando la visione del termine "divino", e osservando l'anima come parte di un'energia universale che ingloba ogni esperienza umana, ritrova una corrispondenza con ciò che ci troviamo a vivere.

Personalmente mi piace sganciarmi ulteriormente anche dal temine "anima" sottendendolo con "essenza" in quanto è quella parte più intima e vera, senza opposti che è in noi.


Infatti oltre ogni condizionamento c'è sempre una parte di noi che viene riconosciuta come "vera e autentica" e il termine essenza secondo me lo racchiude alla perfezione.


La via dell'esperienza, espressa nel Tantrismo, si ritrova a scardinare questi concetti, ritornando semplicemente a ciò che è manifesto nella nostra esistenza. L'incontro con la parte intima e divina si ha accesso proprio nell'esperienza umana, non reprimendo, ma utilizzando il corpo come parte integrante.


Da questa visione ha luogo l'approccio dello Yoga con le Asana e del Pranayama, in generale tutte le tecniche di controllo del corpo che altrimenti erano escluse dalla ricerca ascetica.


Tantra infatti significa "tecnica per ampliare la coscienza".


Ogni mezzo possibile e consapevole può essere un ponte per comprendere e ampliare la coscienza, scardinando rabbia e odio lasciando spazio all'espansione e all'amore.


L'energia è energia, in base a dove viene condotta prende altre forme e funzionalità.

Tutto parte dalla base dell'energia dedita al nostro sostentamento.

Senza la cura di questa parte di noi, tutto il resto non sussiste, infatti prima di ogni cosa noi cerchiamo il sostentamento della specie e di noi stessi, poi la riproduzione.

In questa sfera rientra anche il rapporto con il denaro.


Infatti se non si accetta il denaro come forma di energia, ben presto sarà in difficolta il nostro intero sistema.


Il denaro, oggi, ha la funzione di provvedere al sostentamento come facevano i nostri antenati con il lavoro nei campi.


Purtroppo la nostra visione rispetto al denaro è dettata dall'emotività riversata verso questa forma di energia.

Qui nasce uno squilibrio, la bramosia di accumularlo che può creare sofferenza e anche la difficoltà a riceverlo o a generarlo, allo stesso modo crea tensione.


La domanda è perché tutto ciò crea sofferenza?


Perché noi riversiamo aspettative verso questa energia, sconnettendoci dal suo vero scopo, ovvero essere una forma di energia.

L'energia se non fluisce marcisce è vero, ma se la respingi crea arsità.

Tutto sta nel mezzo, nell'equilibrio.

Nel documentario "Africa per te Africa per noi" parlavo proprio di questo concetto, nel quale, chi vive con pochissimo denaro non soffre per la mancanza di esso. La depressione in quei popoli è molto bassa in percentuale rispetto all'occidente, perché come spiegato dagli esperti nel documentario, più ci si avvicina all'essenzialità, più tutto prende una forma differente.

La sussistenza della specie è il bisogno primario insito in noi, infatti se ci mancano le basi per amare ciò che siamo e gioire del nostro essere in relazione alla nostra sussistenza, che sia essa derivante dal denaro o dalla coltivazione del riso, ci allontaneremo inequivocabilmente dalla nostra felicità intima.


Ogni cosa reagisce in noi in base al significato emotivo che diamo ad essa. Sia il denaro, il sesso, il divertimento, l'amore, hanno un significato in base alla nostra valutazione cognitiva.


Il miglior modo per "liberarsi" dai condizionamenti in merito è sublimare i bisogni, non respingendoli, ma talvolta consapevolizzandoli come tali. Comprendendoli e sperimentandoli ci permettiamo di fare esperienza terrena arrivando alla consapevolezza dell'espressione umana, ovvero la vita. Senza giudicare le pulsioni, ci accorgiamo che esse sono semplicemente una comunicazione del nostro corpo che manifesta un istinto attraverso un bisogno.

Alla luce di questo, più ci permettiamo di integrare tutte le parti del nostro essere, più ci concediamo la possibilità di esprimere la nostra natura al di là dei condizionamenti. In questo modo ci si libera anche dei bisogni stessi, permettendo al nostro corpo di liberare le energie congeste che creano somatizzazioni e fastidi.

A livello quantico l'energia sprigionata, rientra nell'apertura verso l'universo e in questo modo avviene una risintonizzazione che da vita alla reattività quantica.

Il risultato del processo è sicuramente attinente alla serenità personale sotto ogni fronte, una maggiore connessione con ciò che ti circonda e lo sviluppo della tua persona diventa una conseguenza e non uno sforzo.

Francesco Sartori

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