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Perché il serpente è simbolo del peccato e della manifestazione della coscienza?


Nasciamo avvolti dal "peccato".

Il peccato originale, il peccato come sigillo del desidero. La considerazione di peccato addirittuta nell'atto più riconducibile a Dio che incarna il dono della vita stessa. I bambini scoprono il mondo attraverso la spinta del desiderio, sono mossi dalla curiosità di seguire l'energia sessuale per evolvere e crescere

(Freud lo spiega molto bene questo concetto). Eppure le credenze religiose e dell'insegnamento occidentale sono spesso proiettate alla castrazione.


Non stimolare un'animo significa ridurlo all'apatia.

Ricordo che il significato del serpente come tentatore può avere una lettura mitologica ben più diversificata, il suo veleno è associato, al potere di guarire, avvelenare, o donare una coscienza espansa oltre ad essere l'elisir di lunga vita o di immortalità.

La muta della pelle lo fa diventare un simbolo di rinnovamento e rinascita che può portare all'immortalità.

Nella tradizione del tantra induista, rappresenta l'energia divina presente in ogni persona che risiede alla base della colonna vertebrale, denominata Kundalini.


Spesso si presenta come un serpente addormentato, arrotolato su se stesso, in attesa di essere ridestato alla coscienza. L'aspetto di serpente manifesta l'energia di una forza occulta, misteriosa e pericolosa (se fuori controllo), attinente al sesso.


L'energia rappresentata dal serpente si manifesta come pronta a scattare, attaccare e instillare il suo veleno, ma preme per essere conosciuta al fine di svelare l'aspetto opposto, benefico e manifestante di sè.

Il serpente rappresenta il rinnovamento, la sua capacità di portare il capo in completa circolarità con l'estremità caudale è simbolo di continuo rinnovarsi.


Francesco Sartori.






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