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La scuola del futuro

Aggiornamento: 12 giu 2018

Come potrebbe essere differente l’istruzione, mettendo la persona al centro e non i risultati?


Mille materie, poco interesse persone di 5 anni stressate...


Come potrebbe essere differente l’istruzione, mettendo la persona al centro e non i risultati?


Tutti i bambini DEVONO essere BRAVI!

BRAVI a scuola, BRAVI nello sport, BRAVI a casa!

DEVONO essere i MIGLIORI in tutto ciò che fanno, altrimenti...

Altrimenti vengono sgridati, altrimenti agli occhi dei GENITORI SONO SBAGLIATI!

E si convincono molto presto di essere sbagliati, non appena comprendono che devono essere necessariamente come i genitori esigono.

"Se non sei come dico io ti sgrido così impari”.

“A scuola i tuoi compagni sono tutti bravi nelle materie della maestra Clotilde, mentre tu, non sei capace nemmeno di scrivere bene il tuo nome”.


OGNI PERSONA CHE ABBIA 2 ANNI o 98, ha delle caratteristiche che la contraddistinguono.

Far emergere o contemplare queste attitudini può essere veramente un punto di svolta, nel quale ogni persona non si senta sbagliata, ma semplicemente sé, e così SICURA in quello che è.

A scuola contano i risultati!

E se a scuola contasse veramente la persona? Il suo essere inimitabile e unico?

Se a scuola venisse insegnato l’ascolto di sé e non l’errore di sé?

Se a scuola ci fosse un’educazione al pensiero, al far emergere quelle caratteristiche che sono insite nell’istintualità di ogni persona?

La centratura, la pulizia dai pensieri che non servono a nulla, la serenità che esiste al di la delle paure. Il credere semplicemente in sé senza BUGIE, senza far sentire bistrattate le persone, io credo porterebbe a degli ottimi risultati e ognuno sarebbe BRAVO in ciò che lui è semplicemente il migliore, in ciò che lui cura come la sua ECCELLENZA PERSONALE.

Allora non ci sarebbero dubbi, l’armonia sarebbe derivata dall’accettazione di sé e non dal confronto con i compagni.

Ma ancora una volta per fare tutto questo serve un sistema.

Un piccolo uomo e una piccola donna crescono con delle persone “adulte” la differenza e il lavoro grosso è proprio in chi accompagna i “bambini” verso l’età adulta.

Francesco

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