Come potrebbe essere differente l’istruzione, mettendo la persona al centro e non i risultati?
Mille materie, poco interesse persone di 5 anni stressate...
Come potrebbe essere differente l’istruzione, mettendo la persona al centro e non i risultati?
Tutti i bambini DEVONO essere BRAVI!
BRAVI a scuola, BRAVI nello sport, BRAVI a casa!
DEVONO essere i MIGLIORI in tutto ciò che fanno, altrimenti...
Altrimenti vengono sgridati, altrimenti agli occhi dei GENITORI SONO SBAGLIATI!
E si convincono molto presto di essere sbagliati, non appena comprendono che devono essere necessariamente come i genitori esigono.
"Se non sei come dico io ti sgrido così impari”.
“A scuola i tuoi compagni sono tutti bravi nelle materie della maestra Clotilde, mentre tu, non sei capace nemmeno di scrivere bene il tuo nome”.
OGNI PERSONA CHE ABBIA 2 ANNI o 98, ha delle caratteristiche che la contraddistinguono.
Far emergere o contemplare queste attitudini può essere veramente un punto di svolta, nel quale ogni persona non si senta sbagliata, ma semplicemente sé, e così SICURA in quello che è.
A scuola contano i risultati!
E se a scuola contasse veramente la persona? Il suo essere inimitabile e unico?
Se a scuola venisse insegnato l’ascolto di sé e non l’errore di sé?
Se a scuola ci fosse un’educazione al pensiero, al far emergere quelle caratteristiche che sono insite nell’istintualità di ogni persona?
La centratura, la pulizia dai pensieri che non servono a nulla, la serenità che esiste al di la delle paure. Il credere semplicemente in sé senza BUGIE, senza far sentire bistrattate le persone, io credo porterebbe a degli ottimi risultati e ognuno sarebbe BRAVO in ciò che lui è semplicemente il migliore, in ciò che lui cura come la sua ECCELLENZA PERSONALE.
Allora non ci sarebbero dubbi, l’armonia sarebbe derivata dall’accettazione di sé e non dal confronto con i compagni.
Ma ancora una volta per fare tutto questo serve un sistema.
Un piccolo uomo e una piccola donna crescono con delle persone “adulte” la differenza e il lavoro grosso è proprio in chi accompagna i “bambini” verso l’età adulta.
Francesco
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